Science Art Visions

Marco Donnarumma – I Am Your Body

Back | Science Art Visions Virtual Exhibition | Sinossi (English below) | Artist’s Website

Il progetto comprende due lavori:

EX SILENS
Che cos’è la sordità se non un’altra modalità di percezione? Che cos’è un cyborg se non uno specchio esploso dell’esperienza corporea odierna? Ex Silens combina movimento, suono, spazio e tecnologia per immergersi profondamente nella conoscenza corporea ai margini dell’esperienza. Il pezzo invita il pubblico in un sensorium radicalmente alternativo, un luogo percettivo dove non esiste la “normalità”. Qui incontrano un’aliena, creatura ingenua e un totem nudo, postumano.
Tenero ed estremo allo stesso tempo, Ex Silens è un rituale di riorganizzazione sensoriale. Subwoofer e luci producono onde sismiche, mentre carezze e interazioni improvvisate costruiscono una strana e avvincente intimità. Gli impianti cocleari e gli algoritmi di udito AI sono estratti dalla loro scatola nera capitalista, sovvertiti e trasformati in protesi soniche. Rispondono al movimento della creatura, si mescolano con il pubblico e amplificano i suoni dei muscoli, del cuore e del sangue per diffonderli fisicamente attraverso i corpi degli osservatori. Queste protesi sono ben lungi dall’essere strumenti di aiuto individuale; esse sono organi di condivisione. Non cercano di riparare una perdita, ma piuttosto di ingrandire e aprire un mondo sonoro caleidoscopico che è sempre stato lì, mobilitando così forme collettive e sensibili dell’essere. Ex Silens fa parte della serie I Am Your Body (2022 –), un progetto che indaga la sordità, il suono e l’intelligenza (artificiale) attraverso ricerche partecipative condotte da persone d/Sorde e con problemi di udito. L’opera offre un’esperienza audiovisiva completa a un pubblico di d/Sordi e non d/Sordi. Ogni individuo può partecipare alla performance in base alle sue configurazioni sensoriali.

NIRANTHEA
Niranthea è un cortometraggio ibrido che unisce documentari, sinestesia audiovisiva e algoritmi di udito AI per affrontare le nozioni di sordità, protesi e cyborg. Offre una riflessione poetica sul disapprendimento delle concezioni normative della tecnologia del suono e del corpo. Lo fa direttamente attraverso le idee, i pensieri e le esperienze non scritte di un gruppo di sei persone sorde/ipoacusiche. I dialoghi sono stati girati dopo cinque mesi di ricerca collettiva, durante i quali il gruppo ha tenuto regolari conversazioni e sessioni di ricerca mediate dall’artista Marco Donnarumma, lui stesso sordo-tardivo. Questo processo di condivisione, analisi e riflessione intima è servito a creare una nuova voce che diviene, allo stesso tempo, una e multipla. Il titolo simboleggia questa molteplicità: Niranthea è, infatti, un acronimo delle lettere che figurano nei nomi dei membri del gruppo di lavoro, Adriane, Ann-Catrin, Mara, Martin, Wojciech. Attraverso le loro diverse voci, Niranthea diventa un’identità multiforme, un corpo percettivo pluripotente e plurale.
La conoscenza incarnata da Niranthea si sforza di descrivere un’incredibile rabbia di esperienze soniche che non hanno nulla a che fare con “l’udito” come più comunemente inteso. Tali esperienze innescano domande urgenti sul rapporto tra siti di potere e corpi disabili, auto-empowerment, incomprensione e, infine, il ruolo della tecnologia in questa ecologia.
La focalizzazione a lungo termine di Donnarumma sulle tecnologie del corpo e le protesi AI viene qui significativamente rinnovata ed ampliata. Considerando che tradizionalmente l’arte cyborg e l’arte postumana offrono prospettive concettuali e idealizzate su ciò che un corpo cyborg significa veramente, questo lavoro rompe con questa tradizione, confrontandosi con l’esperienza di vita reale di coloro che utilizzano – o (importante) scelgono di non usare – quelle stesse protesi; persone che vivono con questi strumenti considerandoli un segno ambiguo sia della propria identità che dell’isolamento a cui sono sottoposti dal mondo uditivo.
Le conversazioni e i racconti senza compromessi dei membri del gruppo sono integrati, enfatizzati e percepiti attraverso un’esperienza sonora e visiva accuratamente elaborata che si snoda attraverso immagini di paesaggi – radicalmente astratti – e registrazioni audio del paesaggio naturale islandese. In una delicata combinazione di racconti personali e sound design basato sull’IA, il film offre un viaggio attraverso una moltitudine di percezioni alternative del suono: la sua presenza fugace, la sua apparente assenza e gli innumerevoli stati potenziali dell’essere che esso favorisce.
Niranthea fa parte della serie I Am Your Body (2022-oggi).


The project includes two works:

EX SILENS
What is deafness if not another mode of perception? What is a cyborg if not an exploded mirror of today’s corporeal experience? Ex Silens combines movement, sound, space and technology to dive deep into the corporeal knowledge at the edges of experience.
The piece invites audiences into a radically alternative sensorium, a perceptual place where the “normal” does not exist. Here they encounter an alien, ingenuous creature and a bare, posthuman totem. With the audience as accomplices, they touch and fuse with one another, entering a material, sonic, and conceptual feedback.
Tender and extreme at once, Ex Silens is a ritual of sensory reorganization. Subwoofers and lights produce trance-inducing seismic waves, while touch, caresses and improvised interactions build up a strange and engrossing intimacy.
Cochlear implants and AI hearing algorithms are extracted from their capitalist black box, subverted and turned into sonic prostheses with their own agencies. They respond to the creature’s movement, mingle with the public and amplify sounds from muscles, heart and blood to physically diffuse them through the bodies of the audience. These prostheses are far from individual aiding tools; they are organs of sharing. They do not try to repair a loss, but rather magnify and open up a kaleidoscopic sound world that has always been there, mobilizing thus collective, sensible forms of being. Ex Silens is part of the series I Am Your Body (2022-present), a project investigating deafness, sound, and (artificial) intelligence through participatory research driven by d/Deaf and hard-of-hearing people. The piece offers a complete audiovisual experience to d/Deaf and non-d/Deaf audiences. Each individual can participate in the performance according to their sensory configurations.

NIRANTHEA
Niranthea is a hybrid short film combining documentary, audiovisual synaesthesia and AI hearing algorithms to tackle the notions of deafhood, prosthesis and cyborg.it offers a poetic reflection on the unlearning of normative conceptions of sound and body technology.it does so directly through the unscripted ideas, thoughts and experiences of a group of six d/Deaf and hard-of-hearing people. The dialogues were filmed after five months of communal research, during which the group had engaged in regular conversations and research sessions mediated by artist Marco Donnarumma – himself late-deafened. This process of sharing, analysis and intimate reflection served to create a new voice that is one and multiple at once. The title symbolizes this multiplicity: Niranthea is, in fact, an acronym of the letters found in the first names of the members of the working group, Adriane, Ann-Catrin, Mara, Martin, Wojciech. Through their different voices, Niranthea becomes a multiform identity, a pluripotent and plural sensitive body of perception.
The knowledge embodied by Niranthea strives to describe an incredibly wide rage of sonic experiences that do not have anything to do with “hearing” as most commonly intended. Such experiences go well beyond the dominating audist understanding of sound perception and thus inevitably trigger urgent questions on the relationship between sites of power and disabled bodies, self-empowerment, misunderstanding and the role of technology in this ecology.
Donnarumma’s long-term focus on body technologies and AI prostheses is significantly renewed and expanded here. Whereas traditionally, cyborg art and posthuman art offer conceptual, idealized or hyperboled perspectives on what a cyborg body really means, this work breaks with that tradition by confronting the real life experience of those using – or, importantly, choosing not to use – those very prostheses; people who live with them inside their bodies as an ambiguous mark of both their own identity and the isolation they are subjected to by the hearing world.
The uncompromising conversations and accounts of the group members are complemented, emphasized and perceptually manifested through a carefully crafted sonic and visual experience drifting through and, sometimes, radically abstracting landscape imagery and audio field recordings of the Icelandic wilderness. In delicately combining personal accounts and AI-based sound design, the film offers a journey through a multitude of alternative perceptions of sound: its fleeting presence, its seeming absence and the innumerable, potential states of being it fosters.
Niranthea is part of the series I Am Your Body (2022-present).